In questa sezione troverai alcuni suggerimenti sulle attività imperdibili da fare durante il tuo soggiorno, luoghi incantevoli da visitare nei dintorni ed esperienze uniche da vivere per rendere la tua vacanza indimenticabile. Lasciati ispirare e scopri tutto ciò che rende speciale il nostro angolo di Piemonte.
Conoscere la Valle Varaita significa viverla ed il modo migliore per farlo è attraversarla, per comprendere i diversi ambienti di una valle molto varia: la parte più alta, ideale per l'estate e per un trekker alla ricerca della montagna vera, la media valle, con le sue borgate immerse nella natura e la bassa valle, ottima meta per le passeggiate autunnali o primaverili.
Abbiamo tracciato un percorso ad anello di 12 tappe, percorribile in un trekking di 12 giorni consecutivi oppure in tappe singole, adatte anche ad escursioni giornaliere.
Passeggiate con Alpaca, visite alla fattoria, attività in sella su pony e cavalli. Gite per scolaresche e gruppi. Avvicinamento agli animali per ragazzi con disabilità. Nella splendida cornice della Valle Varaita, a Venasca. Abbiamo anche uno showroom con i prodotti artigianali confezionati con la lana dei nostri alpaca.
Spettacolare percorso che dalla borgata di Rore porta nel fitto del bosco fino alla cascata Tumpi la Pisso ma, attenti, non sarete mai soli: i Sarvanot vi spiano. Sapreste trovarli tutti?
E mentre ci siete potrete, con una breve deviazione, salire su una panchina da giganti! Si può lasciare l’auto al termine della borgata, nei pressi di un negozio di alimentari davanti al quale prende il via l’escursione (cartelli).
Ci si inoltra tra le ultime case della borgata, facendo attenzione alle prime avvisaglie dei Sarvanot. Ma… cosa sono questi Sarvanot di cui si va in cerca?
Pontechianale è l’ultimo comune della Valle Varaita, a oltre 1.600 metri di quota, al confine con il territorio francese. Centro turistico estivo e invernale, offre agli appassionati sportivi molte attività da praticare all’aperto, circondati da splendidi paesaggi di alta montagna e con un appagante colpo d’occhio sul suo lago lago artificiale.
Località turistica di alta montagna, propone agli amanti dello sport una vasta scelta di attività outdoor. La stazione sciistica si compone di una seggiovia e quattro skilift che collegano 15 km di piste per lo sci alpino. Dalla frazione Chianale partono numerosi itinerari di sci alpinismo e percorsi per racchette da neve. Gli appassionati di arrampicata possono cimentarsi con le scalate sulle cascate di ghiaccio.
Un altro elemento imperdibile è Il Bosco dell'Alevé che ospita la più grande distesa di pini cembri dell'arco alpino, su una superficie di 820 ettari e si estende tra i 1600 e 2500 metri di quota, in una zona compresa tra i comuni di Casteldelfino, Pontechianale e Sampeyre, esattamente sulle pendici meridionali del Monviso. Si tratta di un bosco antichissimo, le cui origini si fanno risalire alle grandi glaciazioni del quaternario. Fu ricordato nell'Eneide di Virgilio e nella Historia Naturalis di Plinio il Vecchio.
Le origini del nome Alevè possono essere ricondotte al nome occitano del pino cembro,"elvou", oppure alla denominazione riscontrata in antichi documenti, dove questo luogo è citato come "bois de la Levée" per evidenziare la zona geografica a levante.
Il pino cembro, con il suo colore verde scuro spicca sul pallido verde dei larici ed ha la caratteristica di avere gli aghi riuniti a cinque a cinque. I suoi rami robusti sono incurvati verso l'alto ed il tronco può raggiungere i venti metri di altezza. Il pino cembro è un albero a crescita molto lenta, addirittura doppia di quella necessaria per le altre conifere. Una caratteristica unica di queste piante è quella di svilupparsi anche all'interno di vecchi tronchi che poi il tempo distrugge: quando ciò accade si vengono a creare forme molto curiose.
Chianale è un piccolo villaggio di baite di pietra, dove la vita scorre lenta e il tempo è scandito dai ritmi delle stagioni. Camminare tra i suoi vicoli rimanda ad un’atmosfera d’altri tempi; è una gita fuori porta perfetta per chi ama i borghi e cerca la pace delle valli di montagna.
Chianale si trova ad un’altitudine di 1800 metri in Valle Varaita, in provincia di Cuneo.
E’ l’ultimo paese prima di raggiungere il Colle dell’Agnello, il valico che segna il confine tra Italia e Francia, frazione del comune di Pontechianale; è diviso a metà dal torrente Varaita e un ponte di pietra collega le due sponde del paese.
Ad un’altitudine di 2.744 metri slm collega il Piemonte alla regione francese del Queyras.
Dall’Italia si raggiunge percorrendo tutta la Valle Varaita: il passo che valica le montagne esiste da secoli, era utilizzato dai pastori e commercianti per arrivare ai mercati della zona. Nel 1973 la strada è stata asfaltata e poi resa accessibile alle auto. Chiuso al transito, generalmente, da ottobre a maggio.
Il Colle dell’Agnello è una meta molto conosciuta tra i ciclisti e motociclisti, è una salita impegnativa, anche tappa del Giro d’Italia e del Tour de France. Meta anche di appassionati di astronomia e fotografia notturna, è tra i luoghi più bui d’Italia e perfetto per osservare il cielo stellato; un paradiso per gli amanti della montagna.
Ambiente selvaggio e aria frizzante in ogni periodo dell’anno; il silenzio è totale, rotto solo dal vento che sferza tra le cime e scende lungo le vallate.
La vista spazia all’orizzonte sul Monviso, sulle Alpi, sui prati, sui borghi e i boschi sottostanti. La zona è abitata da una fauna selvatica molto varia, con un pizzico di fortuna potrai vedere marmotte, camosci, stambecchi e aquile reali.
Per tutelare e valorizzare questo curioso “giardino minerale” la Regione Piemonte, nel 1989, ha istituito una Riserva naturale che si estende per 64 ettari di superficie. I ciciu sono una formazione naturale presente in diverse aree alpine ma sulle pendici del Monte San Bernardo, nel comune di Villar San Costanzo, assume connotazioni uniche. In nessun luogo si trova una tale concentrazione di pinnacoli, di varia forma e dimensione. Singoli come “La torre”, il più alto che tocca i 10 metri, o la “La famiglia”: papà, mamma e prole. I Ciciu si sono formati per un processo di erosione superficiale selettiva del versante su cui poggiano i massi di gneiss che hanno compresso e protetto la terra sottostante. Un processo in continua evoluzione che nel tempo porta alla scomparsa e alla nascita di nuove colonne di terra.
All’interno dei confini della Riserva è allestita un’area per il picnic, vi sono giochi per i bambini, pannelli sulla vegetazione locale, il sentiero turistico “Ciciuvagando”, un itinerario escursionistico e il sentiero delle favole, itinerario lungo il canyon di rio Bello dove i bambini possono giocare e conoscere la fauna tipica attraverso 21 sculture di legno realizzate dall'artista Barba Brisiu.
La Riserva fa parte dell’Ente delle Aree Protette Alpi Marittime che ha affidato in esterno la gestione dell’accoglienza e dei servizi turistici. La riserva è gestita da aprile a novembre con accesso a pagamento.
Siete pronti a scoprire il luogo dove la passione per la birra si fonde con l’ospitalità piemontese? Benvenuti nella Kauss Haus*, la casa delle birre Kauss, un’oasi di gusto e relax immersa nella natura dell’azienda agricola.
Nato nel lontano 2012, il birrificio Kauss ha saputo conquistare il cuore degli amanti della birra con la sua territorialità, essendo una birra prodotta con sole materie prime locali. Nel 2020, quando il mondo aveva bisogno di nuove forme di convivialità, il nostro Dehort – il dehor con l’orto – ha aperto le sue porte. È stato il momento in cui abbiamo invitato il mondo a venire a trovarci direttamente in azienda per godersi i primi aperitivi e le prime merende. Sebbene non siamo attrezzati di cucina, potrete accompagnare le nostre birre con una selezione di prodotti tipici del territorio. Dal tumin del mel ad altri formaggi agricoli della Valle Varaita, dai salumi artigianali alla giardiniera piemontese, troverete tutto ciò che serve per esaltare i sapori delle nostre birre. Non dimentichiamo i deliziosi crackers e gli agri-grissini per rendere la vostra degustazione un’esperienza indimenticabile.
La Fabbrica dei Suoni è un parco didattico interamente dedicato al mondo dei suoni in cui è possibile avvicinarsi al mondo meraviglioso della musica in modo ludico e divertente.
I visitatori, in particolare gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, sono immersi in uno spazio accattivante e stimolante che li aiuta a conoscere i principali parametri del suono, il ritmo, la vibrazione e la propagazione dell’onda sonora nello spazio, oltre ad avere la possibilità di conoscere strumenti musicali provenienti da tutto il mondo.
Sullo sfondo del Monviso si staglia una fortezza medievale dal fascino severo, che nel suo salone baronale custodisce una delle più stupefacenti testimonianze della pittura tardogotica profana, ispirata ai temi dei romanzi cavallereschi.
Nata nel XIII secolo come avamposto militare, la roccaforte subì un’importante trasformazione nel Quattrocento grazie al colto e illuminato Valerano, signore e reggente del Marchesato di Saluzzo, che la trasformò in una fastosa dimora di famiglia in concomitanza con l’istituzione del feudo della Manta. Fu lui a volere arricchire la Sala Baronale con i bellissimi affreschi che oggi costituiscono testimonianze uniche della cultura cavalleresca del tempo. Sulla parete sud, il mito dell’eterna giovinezza, ispirato a un romanzo cavalleresco, il "Roman de Fauvel", è raffigurato dalla fontana della giovinezza, sormontata dal dio Amore.
Oltre a rappresentare il punto di partenza per numerose escursioni, Pian de Re, pianoro a 2.020 m s.l.m. - cuore del Parco del Monviso - ospita le Sorgenti del Po, il fiume più lungo d'Italia che sgorga convenzionalmente da una roccia ben segnalata.
Pian del Re ospita una ricca torbiera, ambiente di notevole interesse ecologico, che nasce dal progressivo interramento degli specchi d'acqua e sono caratterizzati da una flora unica e specializzata, adattata a colonizzare suoli saturi di umidità.
Con i suoi 3.200 metri di lunghezza complessiva, questa cavità ipogea è circondata da sale, pozzi e gallerie collegate tra di loro grazie all’azione delle acque di precipitazione che, nel corso dei millenni, si sono infiltrate in un sistema di rocce carbonatiche, scavando - nel tempo - diversi livelli di cavità sotterranee. Solo il ramo inferiore, lungo 530 metri, è privo di difficoltà e termina con la cascata del Pissai, alta più di 40 metri.
Le prime testimonianze scritte sulla Grotta, effettuate da studiosi e alpinisti, risalgono al 1600. La grotta di Rio Martino, oltre a costituire un habitat di importanza comunitaria possiede un elevato valore ecologico poiché ospita una fauna rara ed estremamente specializzata: numerosi Invertebrati e almeno 10 diverse specie di Chirotteri, tra cui il Vespertilio smarginato, Vespertilio di Blyth, Vespertilio di Daubenton e il Barbastello, soprattutto per il letargo.
Il delicato ecosistema sotterraneo e le popolazioni di Chirotteri svernanti sono fortemente sensibili agli effetti della presenza antropica. Per tale motivo la grotta è visitabile solamente nei mesi estivi, mentre è vietato l’accesso dal 1° novembre al 31 marzo (periodo eventualmente prorogabile secondo le condizioni climatiche). La grotta è visitabile solo con l’accompagnamento di una guida.
Situato a 652 metri di altezza, il caratteristico borgo di Balma Boves fu costruito sotto un’enorme sporgenza rocciosa. Il suo peculiare aspetto, con le case in pietra dai tetti piatti, ricorda quello dei “pueblos navajos” indiani del Nord America. A prima vista sembrerebbe quasi un borgo medievale disabitato da tempo. E, tuttavia, gli ultimi abitanti hanno lasciato questo posto quasi fiabesco, per la sua collocazione e costruzione, verso la fine degli anni ’50.
Oggi, ristrutturato e trasformato in ecomuseo, questo villaggio alpino-contadino è aperto al pubblico per far scoprire ai visitatori il segreto dei suoi antichi abitanti: lo stretto contatto con la natura, l’autosufficienza, la cura e l’amore per il territorio, il saggio sfruttamento delle risorse naturali come l’acqua, la pietra e i frutti della terra. Al suo interno, accompagnati dalla guida, potrete ammirare le abitazioni, le stalle, i fienili, gli attrezzi e gli utensili, gli essiccatoi per le castagne, le fontane e l’antico forno per il pane. Una visita che è un viaggio indietro nel tempo alla scoperta di un passato non troppo lontano e di luoghi incredibili che furono testimoni della cosiddetta “civiltà del castagno”.
Nel cuore della valle Bronda, a cinque chilometri da Saluzzo, si trova Castellar, un piccolo paese immerso nella quiete verdeggiante di frutteti e vigneti, ai piedi di uno sperone roccioso dominato da un antico castello, da cui l’abitato prende il nome.
Comune autonomo fino al 2018, dall’anno seguente è entrato a far parte del Comune di Saluzzo come Municipio. I suoi 300 abitanti circa sono rappresentati da un Consiglio Municipale e da un Prosindaco.
Il castello di Castellar, eretto nel XIV secolo dai marchesi di Saluzzo in funzione difensiva, ospita, nella sala del Trono, un'interessante raccolta di cimeli, uniformi e armamenti del Regio Esercito Italiano che documenta l'evoluzione dell'uniforme militare dall'Unità d'Italia agli anni Trenta del secolo scorso. La raccolta è presentata in un allestimento curato direttamente dall'attuale proprietario del castello
Imperdibile, nelle prime due domeniche di maggio, la “festa degli spaventapasseri” durante la quale il borgo si anima con centinaia di pupazzi collocati nelle strade e nei giardini, il tutto accompagnato da musica e spettacoli per tutti, con un occhio di riguardo ai più piccoli.
L’Abbazia di Santa Maria di Staffarda a Revello, in provincia di Cuneo, è uno dei monasteri medievali più affascinanti e importanti del Piemonte. La sua fondazione risale al periodo compreso tra il 1122 e il 1138. È in quest’epoca che, nella pace della pianura che affaccia sul Monviso, nasce il nucleo originario dell’Abbazia sul territorio dell’antico Marchesato di Saluzzo.
Il complesso si compone della chiesa abbaziale, dal grazioso chiostro quadrato circondato dalla sacrestia, dalla sala capitolare, dal refettorio e dalla sala laboratorio; i dormitori dei monaci e gli alloggi dei conversi si trovavano al piano superiore.
Proprio il chiostro è il vero fulcro del monastero. Edificato nel ‘200, presenta una pianta quadrata, circondata da un portico cadenzato da eleganti arcate divise in doppie colonnine. Luogo di clausura e di quiete, è immerso nel silenzio e offriva ai monaci un ambiente adatto alla meditazione, alla riflessione e alla preghiera.
Conosciuta come la città capitale dell’antico marchesato che dal 1470 al 1547 dominò il Piemonte sud-occidentale, tanto da ritagliarsi un posto di prestigio fra i grandi regni europei dell’epoca. Ancora oggi nel bellissimo centro storico, dall’incredibile impronta medievale, sono visibili e ben conservate le tracce della nobile eredità.
La città è un susseguirsi di viuzze acciottolate, muri ricoperti di edere ed eleganti ville nobiliari dalle splendide facciate dipinte, su cui domina la Castiglia, l’antico castello dei marchesi. Qui oggi si trovano due musei unici in Italia: il Museo della Civiltà Cavalleresca e quello della Memoria Carceraria. Sempre nel borgo medievale è possibile visitare la casa natale di Silvio Pellico, scrittore, patriota e drammaturgo nato a Saluzzo nel 1789.
A poca distanza, ecco Casa Cavassa, oggi Museo Civico, sommo esempio di Rinascimento saluzzese. Al suo interno sono custoditi preziosi oggetti di antiquariato, gli affreschi a grisaille delle imprese di Ercole, opera del pittore fiammingo Hans Clemer, e la magnifica Madonna della Misericordia, dalle braccia aperte a protezione dei marchesi e della corte saluzzese.
Merita una visita anche il Duomo, eretto nel 1491 nella parte bassa della cittadina e terminato nei primi anni del 1500 per volontà del Marchese Ludovico II.
Passeggiare per le vie del borgo e lasciarsi conquistare dall’atmosfera antica, percorrere la vivace isola pedonale, cuore dello shopping, o sorseggiare un caffè negli eleganti dehors sono esperienze autentiche, in una cittadina ancora a misura d’uomo.
Un incantevole trilocale per affitti brevi che irradia luce e serenità.
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Situato in una posizione privilegiata, a pochi passi dallo scorrere del Po, importante fiume di Torino, e a soli 12 minuti di piacevole passeggiata dalla stazione della metropolitana, questo appartamento vi offre un equilibrio perfetto tra comodità e tranquillità.
L'appartamento si trova in una zona residenziale tranquilla, lontano dal frastuono della città, ma comunque vicino a tutti i servizi e le attrazioni che rendono questa città così affascinante. Potrete visitare il celebre Museo Egizio (il più grande al mondo dopo quello de Il Cairo); la Mole Antonelliana - che ospita il Museo del Cinema - con il suo inconfondibile profilo; i Musei Reali - un vero e proprio tuffo, nella storia di Torino, dell’Italia e del mondo - dove si svolgono spesso interessanti mostre temporanee. E poi ancora la Basilica di Superga, Palazzo Madama, il Museo dell'Automobile; la Galleria d'Arte Moderna e Conteporanea; imperdibili - inoltre - sono i Caffé Storici di Torino.
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PH: FVM Pianezza (TO) and Roberto Territo
Ultimo Aggiornamento: 18-03-2025
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